domenica 2 novembre 2008

Punti di svista

Un giorno Punto Interrogativo, tormentato dai dubbi, chiese a Punto Esclamativo: “Ma tu mi capisci?”.
Punto Esclamativo rispose: “certo che ti capisco, mio caro, non c’è ombra di dubbio. Piuttosto sei tu che non mi capisci!”.
Punto Interrogativo si fermò un attimo a riflettere: “Come fai ad essere certo del fatto che io non riesca a comprenderti?”
Punto Esclamativo incalzò infastidito: “Perché, se tu comprendessi davvero i miei pensieri, non avresti dubbi sul fatto che io ti capisco! Ecco perché!”.
Punto Interrogativo fu molto colpito da quella risposta logica e sicura. Eppure qualcosa ancora non lo convinceva. Con qualche esitazione diede nuovamente voce ai suoi dubbi e chiese:
“Ma secondo te, se io ti capissi fino in fondo, come tu dici di capire me, avrei dubbi sulla nostra amicizia?”
Punto Esclamativo rispose senza esitazione: “Certo che non ne avresti! Io ti capisco e ti sono molto amico. Tu invece non mi capisci ecco perché dubiti della mia amicizia!”.
Punto Interrogativo arrossì lievemente e pur provando un sincero affetto, sentiva dentro ancora un sottile tormento, rannicchiato proprio lì, dietro la linea rotonda e perplessa del suo punto di domanda.
Avrebbe desiderato possedere un fisico verticale e asciutto come quello del suo amico Esclamativo. Avrebbe desiderato non dover più inciampare nella curva incerta dei suoi dubbi. Ma era nato così, un po’ storto e goffo, e a sole poche ore di vita aveva chiesto a sua madre: “Perché..?”.
Guardò esitante il suo amico, pensò a quanto diversi erano, eppure a quante cose avevano in comune nel grande mondo della punteggiatura. Decise di sospendere il giudizio, lo salutò con un sorriso incerto e si avviò col suo passo dinoccolato verso la fine del paragrafo, mentre una domanda si faceva largo tra i suoi pensieri: “Ma io chi sono?”...

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