sabato 27 settembre 2008

Ricominciare

Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato... che le opportunità non vanno mai perse. Quelle che lasci andare tu, le prende qualcun altro.
Ho imparato... che la vita è dura... Ma io di più..!
Ho imparato... che bisognerebbe sempre usare parole buone, perchè domani quelle cattive probabilmente si dovranno rimangiare.
Ho imparato... che un sorriso è un modo economico per migliorare il proprio aspetto.
Ho imparato... che non posso scegliere come mi sento... Ma posso sempre farci qualcosa!
Ho imparato... che tutti vogliono vivere in cima alla montagna... Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali...
Ho imparato... che bisogna godersi il viaggio e non pensare solo alla meta.
Ho imparato... che è opportuno dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato... che meno tempo spreco... più cose faccio.
Ho imparato... che nel cuore di ognuno c'è posto per tutti e più persone vi entrano più posto c'è per chi deve ancora arrivare.
Ho imparato.. che vale sempre la pena di ricominciare...

venerdì 19 settembre 2008

Maschere

Siamo soltanto maschere di sale, volti di pietra che fanno del male, senza volerlo o senza saperlo, diventiamo infausti come il canto del merlo.
Tutti quanti abbiamo un prezzo, inseguiamo ambizioni ad ogni mezzo.
Se busso al tuo cuore per chiedere aiuto, attendo invano un gesto muto. Soglia di marmo, occhi di gelo, speranze risparmio e sul presente stendo un velo...

lunedì 15 settembre 2008

Caronte

Martedì scorso mamma è stata ricoverata in ospedale per un intervento di colicestomia. Ho trascorso quest’ultima settimana con lei nel reparto di Chirurgia, in uno stanzone di 5 posti letto, occupati da pazienti doloranti. In reparto si diventa in poco tempo intimi amici: si condividono i bisogni, le paure, le esperienze, i parenti in visita. In reparto si è tutti un po’ gemelli siamesi, attaccati alla stessa flebo di soluzione fisiologica…
E’ incredibile come la natura umana reagisca in maniera così differente alla sofferenza fisica e psicologica. Ma ancora più incredibile è la storia di Francesca, una signora di 45 anni che ha subito l’asportazione di 30 cm di intestino a causa di un polipo. Stavo sistemando gli effetti personali di mia madre, eravamo appena giunte in ospedale, quando Francesca era stata portata giù dalla sala operatoria. Un intervento lungo e difficile, pare.. Era già sveglia, ma schiacciata (questo era evidente) da un dolore insopportabile, che lei sosteneva con dignitoso silenzio. Persino i conati di vomito erano discreti e silenziosi, benchè frequenti..
Il giorno seguente, non sapevo ancora niente di lei, iniziammo a condividere pensieri e confidenze: mamma era appena salita in sala operatoria e in reparto si chiacchierava per snocciolare più velocemente i minuti di attesa. E allora iniziai a conoscere la vita di Francesca, che nel frattempo pareva serena e già in forze, così giovane eppure già vedova da otto anni, senza figli. Il marito era stato stroncato da un enfisema polmonare. Nel frattempo sua madre si era ammalata di una grave forma di osteoporosi, mi ha parlato dei nove anni trascorsi ad assisterla, lavarla, nutrirla in un letto che non avrebbe più lasciato. In seguito è giunto il tempo di sua sorella, morta dopo due anni di tumore all’intestino. Poco dopo, una sorte simile ha colpito anche una nipote.. Il male marcio, Francesca lo chiama così, quello che si è portato via le persone più care, metà della sua famiglia. Si è presa cura degli altri, Francesca. Poi, rimasta sola e senza soldi, ha iniziato a lavorare in campagna. La proprietaria dell’azienda apprezzando il suo instancabile impegno, inizia e volerle bene e le propone di assistere come badante la propria madre malata. E lì la decisione di fare della sua esperienza un mestiere. Sono trascorsi 5 anni. Al momento assiste il padre della proprietaria (rimasto vedovo). La sua nuova famiglia le vuole un bene incredibile. Li ho visti sfilare numerosi e chiassosi al suo capezzale in questi 6 giorni di ospedale… Le portano la biancheria pulita, sono rimasti con lei a turno per due notti a vegliarla. Sono la sua famiglia ora. E lei è diventata il loro preziosissimo Caronte. Si, ho pensato proprio a Caronte, il traghettatore dell’Ade, quando mi ha raccontato la sua storia. Francesca assiste e accompagna le persone malate nell’aldilà, dove non c’è più dolore e dove la sofferenza non è forse più neanche un ricordo. Francesca ha sempre un bel sorriso disegnato sul volto. Soprattutto ora che il male marcio è stato asportato dal suo corpo...

mercoledì 10 settembre 2008

Il mare dentro


Lo scorso WE sono stata a Corigliano Otranto. Nonostante l'aria settembrina, la temperatura ha sfiorato i 40 gradi. Ottima occasione per godersi un po' di mare salentino, magari per l'ultimo bagno pre-autunnale... Destinazione Laghi Alimini. Che favola! Distesa d'acqua limpida, placida, odorosa di salsedine; spiaggia dorata, con qualche venatura scura, particolarmente pulita e soprattutto poco affollata. Utilissimo il servizio navetta offerto dalla società che gestisce il parcheggio (che si trova a quasi 2 Km dalla spiaggia): costo 2 euro (per tutto il giorno) con pulmino privato che accompagna i bagnanti ogni 5 minuti. Che dire? Che un mare così bisognerebbe portarselo sempre dentro...
Eh già: il mare dentro, ci vorrebbe.....

mercoledì 3 settembre 2008

Muretti a secco

I muretti a secco di pietra pugliese raccontano storie antiche, tracciate dalla zappa del contadino curvo e dalle mani nodose della massara fedele. Ogni pietra sottratta alla polpa rossa scava una ruga paziente sul volto della terra arsa.
I muretti silenziosi custodiscono mille segreti, dietro la barba di fitti rovi. Hanno per tetto l'imponente carrubo, l'ulivo d'argento è la loro finestra sul mondo. Fronde di salice li solleticano molli mentre le pale di fico d'india li avvolgono in un ruvido abbraccio.
I muretti innamorati raccolgono fiori di ginestra che odorano di timo e rosmarino e li offrono al mare spennellato all'orizzonte, oltre la linea della terra dura.

Muretti a secco... Calcarei pensieri di terra ferma, ponti di pietra gettati verso l'Infinito...

Rosso Malpelo

Lui è Milo, la mia tigre vichinga rosso malpelo. Lo abbiamo trovato per caso nel motore dell'auto del vicino, scampato ad un brutto temporale e salvo grazie al suo miagolio disperato. L'ho adottato a primo sguardo, nonostante le obiezioni della boss, ancora addolorata dalla recente perdita della nostra pantera siamese.
A vederlo così si potrebbe pensare ad un angioletto felino caduto da cielo in terra a miracolo mostrare... E invece no, signori cari! Mai fidarsi delle apparenze... In realtà è un insospettabile teppista!
Ieri sera per esempio, dopo una giornata densa e nera come il mosto di negroamaro, finalmente verso la mezzanotte mi stendo a 4 di bastoni sul letto.. Chiudo gli occhi, Morfeo è già sulla soglia... Immagini confuse di una giornata priva di risoluzione si alternano già a spiagge dorate in isolotti sperduti... all'improvviso il suono sordo di qualcosa che cade, un cocco forse... un altro ancora... infine un inconfondibile rumore di frantumi... Apro gli occhi, lo cerco ai piedi del mio letto, non c'è, dove sarà finito..? Milo?! Rassegnata mi alzo, lo cerco barcollando scalza per casa, nella semi-oscurità. Un dubbio inquetante: il salotto, la stanza proibita! Altri frantumi a conferma dei sospetti. Miloooooo! Spalanco la porta, accendo la luce.. Eccolo lì, sulla libreria di noce, nascosto dietro i libri, tra la foto dei nipoti e i ricordini di viaggi, le porcellane giapponesi sono già a terra confuse in mille pezzi.. strizza gli occhi, mi guarda, giusto il tempo di lanciare giù con la sua zampa da calciatore esperto un'altra pietra raccolta sulle spiagge calabresi... Un balzo, uno slalom tra le poltrone, l'ennesimo sguardo perfido.. e via... verso una serena notte pre-autunnale. Ancora una volta l'onore felino è salvo. E a noi comuni mortali non resta che raccogliere i cocci... ;-)