venerdì 29 agosto 2008

Occhi di ragazza

Era un giorno di novembre, un pomeriggio come tanti, dopo la palestra saremmo uscite per un aperitivo, solito appuntamento, ti faccio squillo quando sto sotto casa, mi aveva sritto in un sms...
Lo squillo invece me lo aveva fatto suo padre, Ale è al pronto soccorso, non si è sentita bene in palestra.. Corro in ospedale, sarà stato un mancamento, chissà se sta mangiando quella capa-tosta, s'è messa la fissa di dimagrire e si è sentita male suppongo... Al pronto soccorso non faccio neanche in tempo a vederla: la infilano in autoambulanza, ricovero urgente al Policlinico in Neurochirurgia.. Aneurisma. Altra corsa, traffico in tangenziale, attesa estenuante tra le mura color albicocca. Alle 22:02 giunge in corsia su una barrella, ci saluta con la manina e con un ricciolo scomposto che le incornicia la fronte. E' semi-paralizzata, ma forse lei non lo sa, Dio fa che non lo sappia.. Tutto bene, riesce a dire. Ale ora devi essere forte, lo sai, no? Ci vediamo domani, riposati, ti lascio il burro di cacao hai le labbra secche, chi resta stanotte..? Le salviettine le hai? ti passo le mie? mi raccomando... Rientriamo a casa. Alle 23:04 ricevo il suo messaggino della buonanotte: Madò.. proprio stasera che mamma doveva cucinare fave e cicorie..! Non ti preoccupare, uscirò presto. Ho un caffè in sospeso con mille infermieri! Stanotte rimane mamma, ci vediamo l'isola... Kiss, notte!

sabato 23 agosto 2008

Stelle e nei

Ai miei occhi di bambina vivace sembravano soltanto dei puntini scuri ammassati sulla coscia sinistra ossuta.
Poi un giorno la maestra Mariolina, dall'alto dei suoi occhiali spessi, ci raccontò che le stelle lassù in cielo assumono forme strane, sulle quali gli antichi Greci ricamarono figure e storie meravigliose.
Iniziai a sbiriciare quasi ogni sera tra le pieghe argentate della notte, con il naso incollato al vetro della mia stanza ...e presto la vidi, lassù, un'enorme doppia "V" rovesciata, con 5 stelle più luminose delle altre. Ricordo che accesi la luce e guardai sospettosa i miei nei, anche se ne conoscevo benissimo la disposizione: identica doppia "V" rovesciata, non c'era alcun dubbio... Non conoscevo la storia di quel pezzo di cielo, ma sapevo che ne possedevo un marchio sulla pelle e mi sentii importante per la prima volta.
Con gli anni i nei sono diventati più scuri, la coscia meno ossuta e la costellazione ha finalmente trovato un nome: Cassiopea...