sabato 8 novembre 2008

Diplomazia

Ci sono persone che hanno la capacità innata di dire la cosa sbagliata al momento ancora più sbagliato: io sono senza dubbio tra queste.

Ricordo ancora, un anno fa, quando per la prima volta sono entrata nella casa romana in Piazza Bologna con il mio valigione blu porta-tutto. In quell’occasione ho conosciuto Daniela, la padrona di casa, contattata tramite un amico comune: una signora gentile di mezza età, piccolina, ansiosa e quasi capitata per caso nella sua vita…
Sapevo bene che Daniela, due mesi prima, aveva perso la sua cara mamma, spirata dopo una lunga malattia.
La cosa più naturale che mi passò per la testa e che in un baleno mi uscì dalle labbra senza possibilità di porre censura fu: “Piacere, mi chiamo Lidia e questa è la mia valigia-porta-cadavere”. Daniela diventò prima paonazza, poi si nascose per qualche minuto in camera, lasciandomi sola e pentita in piedi al centro del salotto giallo.

Lo scorso giovedì, invece, mentre cercavo di risalire su per la Metro B con il mio valigione stra-zeppo di effetti personali e incertezze, ben consapevole che nessuno mai mi avrebbe offerto cavallerescamente il proprio braccio, mi si avvicinò un signore distinto e claudicante, con la barbetta lunga e incolta di chi non ci pensa proprio a perdere tempo in rasoi e pettini… Il signore papà-di-Heidi mi propose, con la voce a dire il vero ancor più incerta della gamba: “Signora, ce la fa? Posso darle una mano, se ha bisogno..”. E mentre rotolavo per le scale con la borsa PC incastrata tra la spalla e anca sinstra, ebbi la scioltezza di rispondere: “Guardi, non si preoccupi, lei ha già i suoi problemi!

Che dire?
Che a volte vorrei un freno a mano, proprio lì, sotto la lingua, che mi consenta di tenerla a bada quando c’è maggiore pendenza e quindi maggior rischio di inopportune fuoriuscite di fiato.

Sarebbe carino prendersi una vacanza da se stessi: personalmente la immagino in un posto deserto, dove ondate incontaminate di ironia tropicale possono spensieratamente infrangersi contro la barriera corallina delle mie imprevedibili goffaggini.

Perché diplomatici si nasce… :o)

1 commento:

Unknown ha detto...

come non commentare......
la diplomazia è un arte
qualcosa che prende forma dentro di noi nascondendosi dietro ipocrisie e
false verità....
non c'è nulla di più bello
di poter essere...dire
quel che in quel momento siamo e pensiamo!!!
non perdere mai questo tuo
piglio.... che ti caratterizza
e ti fa essere così
fantastica!