lunedì 20 ottobre 2008

Picasso e la Donna che piange

Sono stata al Vittoriano per la mostra Picasso 1917-37. L'Arlecchino dell'Arte. L'ultima esposizione romana dedicata al grande artista risale a circa mezzo secolo fa, comprensibilmente inesauribile l'afflusso dei visitatori, quindi...
Ritengo che andare per mostre non abbia senso se un vaso, una statua, una stampa, un quadro, ALMENO un "frammento" d'arte non resti ancorato al cuore, scavando oltre le dense emozioni celate dai quotidiani abiti borghesi.
Ecco, appunto... Emozioni...
Sono stata folgorata dalla Donna che piange con Fazzoletto (in tre variazioni): le sue lacrime, nel caos degli svogliati visitatori domenicali, mi sono sembrate una pausa dal tempo, spilli appuntiti che sgorgano da occhi stellati e che inchiodano l'uomo a restare.
Non sono un'esperta di Picasso, ma so che quelle due lacrime inchioderebbero chiunque...

1 commento:

Unknown ha detto...

quelle due lacrime inchioderebbero chiunque...
l'artista ha saputo trasmettere emozioni... Pablo è un grande! la sua grandezza si esalta perchè, solo chi sa cogliere e leggere queste emozioni diventa un "chiunque inchiodato". Come tutte le cose della vita ogni cosa acquista una valenza straordinaria o banale in funzione degli occhi con cui si guarda.
Fortunato è colui che nonostante tutto riesce e continua ad emozionarsi.